Zizi Jeanmaire, una stella

Zizi Jeanmaire

La Giornata Internazionale della Danza, promossa dal Comitato della Danza dell’International Theatre Institute – UNESCO, si celebra il 29 aprile, giorno in cui è nato il danzatore e coreografo Jean–Georges Noverre (1727–1810). Quest’anno, però, la giornata coincide con un anniversario molto importante: cento anni dalla nascita di Renée Jeanmaire, in arte Zizi. Ogni artista è unico, ma Zizi Jeanmaire è stata veramente eccezionale. Nessuna danzatrice ha saputo esibirsi con tale naturalezza e bravura in generi tanto diversi: balletto, musical, cinema, music-hall, canzone.

Come spesso accade leggendo le biografie dei grandi protagonisti della danza, anche per la piccola Renée il balletto è un colpo di fulmine, un amore improvviso e travolgente, sbocciato tra le poltrone del Palais Garnier dove era stata portata dal nonno all’età di nove anni. Si forma alla scuola del Teatro dell’Opéra di Parigi, il tempio dell’accademismo francese, per poi perfezionarsi con Boris Kniaseff, maestro dal quale apprende la purezza della linea e la bellezza del movimento. A soli vent’anni, dopo aver danzato nella prestigiosa compagnia dell’Opéra di Parigi, decide di proseguire la sua carriera nei Ballets de Monte-Carlo e nei Ballets Russes du Colonel de Basil. È una scelta coraggiosa, indice di grande temperamento, espressione di un desiderio impellente: trovare la verità della propria danza.

La ricerca ha fine nel 1949 quando, entrata nella compagnia di Roland Petit, danzatore e coreografo che conosce fin dai tempi della scuola di ballo, crea il ruolo principale in Carmen. Il balletto diventa una pietra miliare della sua carriera, non soltanto per l’enorme successo decretatogli da pubblico e critica, ma per l’autenticità della propria danza. È con questo ruolo che Zizi Jeanmaire, oggi punto di riferimento per tutte le danzatrici che si accingono ad interpretare questo capolavoro, trova la sua personalità artistica, seducente e carismatica, e la propria immagine, tagliando i capelli alla garçonne su richiesta di Roland Petit. È l’inizio di una brillante professione e, al tempo stesso, di un sodalizio artistico leggendario. Da un lato la genialità di Roland Petit, in grado di valorizzare la ballerina a 360°, dall’altro la verve di Zizi Jeanmaire, inesauribile fonte di ispirazione per il coreografo.

Tecnicamente brillante, ma soprattutto poliedrica. Nell’arco della sua vita Zizi Jeanmaire affronta tante forme espressive, senza mai snaturarsi, brillando sempre per la spumeggiante vitalità e l’innato charme. La sua carriera è un viaggio tra i generi: dal musical The Girl in Pink Tights di Sigmund Romberg (1954) al film Anything Goes con Bing Crosby e Donald O’Connor (1956); dall’operetta Patron di Marcel Aymé (1959) al balletto Cyrano de Bergerac di Roland Petit (1959); dal film Black Tights di Terence Young con Moira Shearer e Cyd Charisse (1961) allo spettacolo televisivo Show Zizi (1963); dall’opera teatrale La Voix Humaine di Jean Cocteau (1968) al music-hall Zizi je t’aime (1972).

Ballerina, attrice e cantante, Zizi Jeanmaire è senza dubbio da annoverare tra le figure più amate dello spettacolo francese del secondo Novecento. Una vera e propria icona della moda parigina, a partire dal celebre tubino nero creato appositamente da Yves Saint Laurent per il suo jeu de jambes. La perfetta incarnazione del fascino parigino, con la sua indimenticabile silhouette, lo sguardo scintillante, l’eleganza.

Silvia Mozzachiodi