La scorsa settimana il leggendario Burt Bacharach, il compositore che ha magnificato la musica in ogni singola nota, si è spento all’età di 94 anni, lasciando a ciascuno di noi un’eredità musicale. La misura del suo genio, ancor più che dai tanti riconoscimenti ricevuti nell’arco della carriera (inclusi 3 Oscar), è suggerita da una dichiarazione di Marlene Dietrich: “I wish I could say he’s my composer, but that isn’t true. He’s everybody’s composer“. L’ammirazione dell’attrice, con la quale ha collaborato a lungo come pianista, arrangiatore e direttore, racchiude una grande verità: le composizioni di Bacharach, accarezzando così mirabilmente corde intime e segrete, hanno attraversato più di un’epoca, permeato più di una cultura, appassionato più di una generazione. Se la musica può avere ancora una collocazione privilegiata nella visione del mondo, oggi più che mai bisogna ascoltare capolavori come “Raindrops Keep Fallin’ on My Head“, “What the World Needs Now Is Love“, “I Say a Little Prayer“, “Close to You“, “Anyone Who Had a Heart“.
Le sue canzoni, soffuse di malinconia, romanticismo e speranza, hanno ispirato anche il mondo della danza. Nell’ottobre del 2022 il coreografo Mark Morris ha creato per la propria compagnia “The Look of Love“, un sentito omaggio a Burt Bacharach con l’arrangiamento musicale di Ethan Iverson e la partecipazione di Marcy Harriell, stella di Broadway. La coreografia, eseguita su una selezione delle più famose canzoni del compositore, tra le quali “Walk on By“, “I’ll Never Fall in Love Again” e “Alfie“, dialoga perfettamente con la musica, evocando atmosfere e sentimenti. The Look of Love ha realizzato, oggi possiamo dire in extremis, un desiderio di lunga data del compositore: vedere la sua musica re-immaginata in una produzione teatrale.
Silvia Mozzachiodi