Corpo di ballo, la docuserie in anteprima esclusiva su RaiPlay, svela il dietro le quinte della storica compagnia scaligera. È un viaggio che trasuda passione, dalla sala prove al palcoscenico, dai camerini al dietro le quinte. È il ritratto di un’arte che coniuga amore e lavoro, che richiede devozione, disciplina e forza, che sviluppa resilienza nella gestione della fatica e nella convivenza con il dolore.
È la danza vista a 360°, al di là della magia della scena dove la naturalezza, anche nei più difficili passaggi tecnici, è pura illusione. Le telecamere, infatti, portano alla luce l’affanno, il sudore, la reiterazione dietro ogni singolo passo, ripetuto persino pochi secondi prima dell’inizio dello spettacolo. Ma ciò che alla fine prevale è l’incanto di quest’arte, raccontata con trasporto dai Primi ballerini, dai Solisti, dai giovani componenti della compagnia, dai maîtres de ballet e dai direttori Frédéric Olivieri e Manuel Legris che si sono succeduti nel corso dell’anno.
Ma Corpo di ballo è qualcosa di più di una semplice docuserie. È la fotografia di un momento storico. È la scommessa esistenziale della danza che, invalidata dalla pandemia, si reinventa superando l’inattuabilità dello spettacolo dal vivo attraverso la tecnologia. Una ridefinizione che da un lato sottrae l’essenza stessa della danza, privata dell’energia che scorre tra gli artisti in scena e il pubblico in sala, ma che dall’altro diventa il supporto necessario per continuare a danzare.
I dodici episodi descrivono il complicato percorso affrontato dai ballerini da settembre 2020 a gennaio 2021 per portare in scena Giselle: la preparazione dello spettacolo, estenuante per le norme anti-covid che hanno imposto l’uso della mascherina; i timori per la cancellazione del balletto di fronte alla risalita dei contagi, documentata in ogni singolo episodio da una voce fuoricampo; la chiusura del teatro e la cancellazione di Giselle in concomitanza con la seconda ondata pandemica. Sono mesi difficili ma la forza dei danzatori, temprati dalla ferrea disciplina della loro arte, prevale sulle aspettative disattese, consapevoli che il lavoro svolto non è perso ma diventa parte del proprio bagaglio. E alla fine il direttore Manuel Legris riesce a portare in scena Giselle ripreso dalle telecamere.
Giselle è il balletto romantico per antonomasia. Nonostante siano trascorsi 180 anni dal suo debutto al Teatro dell’Opéra di Parigi, continua ad essere riproposto nelle più importanti compagnie di tutto il mondo. La preparazione del balletto porta in primo piano i punti nodali che definiscono la danza: la ricerca della perfezione tecnica e il lavoro sull’interpretazione. Quest’ultimo, in particolare, affiora con meraviglia nelle prove con i maîtres de ballet Laura Contardi e Massimo Murru che trasmettono la loro ricca esperienza ai ballerini, aiutandoli a scavare nel proprio vissuto per forgiare il carattere dei personaggi, ad infondere un pensiero dietro ad ogni movimento.
In linea poi con il dualismo stilistico che caratterizza Giselle – la vivacità pantomimica del ballet d’action nel primo atto e la purezza della danza accademica nel secondo – Corpo di ballo intreccia la vita all’arte. Le telecamere escono dal teatro per cogliere la quotidianità dei danzatori che si mettono a nudo senza filtri, raccontando la carriera, gli amori, le amicizie, il prezioso supporto delle famiglie, le difficoltà e le gioie della professione.
Un colpo di scena arricchisce ulteriormente gli ultimi due episodi: l’arrivo di Carla Fracci, la ballerina romantica per antonomasia, la “Duse della Danza” come fu soprannominata dal celebre critico del New York Times Clive Barnes. Magistrale interprete del ruolo di Giselle, Carla Fracci segue i giovani danzatori nelle ultime prove, trasmettendo loro la grande lezione del balletto del Secondo Novecento: il respiro di un passo, il pensiero e l’intenzione di un gesto, la verità di uno sguardo, il racconto di un movimento. Danzare non è soltanto eseguire una coreografia. È vivere sulla scena una storia, un’emozione. Quante perle di saggezza racchiuse in Corpo di ballo, una docuserie che restituisce un meraviglioso quadro della danza, oltre che una scuola di vita.
Silvia Mozzachiodi